Yuuy

Federica YUUY

Nata a Bologna e cresciuta in una valle in mezzo ai calanchi che stanno tra Imola e Bologna. Federica Nassetti lavora come grafica in un’azienda che tratta giocattoli, ma è arrivata qui dopo tanti anni di cambiamenti.

Al liceo ha studiato psicologia e all’università design industriale al Politecnico di Milano, ma nel distaccamento di Como. Ha lavorato in una gelateria della riviera romagnola e poi come organizzatrice di eventi per bambini a Bologna.

Mi si è aperto il mondo della grafica vera post laurea, lavorando a Bologna in un’azienda che si occupa di stampa digitale, e in questo periodo di vita sono inciampata anche nella legatoria.

Dopo due anni però si è trasferita Londra, dove ha vissuto per 8 mesi. Da lì è sbarcata poi a Verona grazie all’opportunità di lavorare come grafica per una grossa azienda di moda, ma anche lì, dopo due anni, ha sentito il bisogno di cambiare, e ora le sue giornate sono scandite da giocattoli, giochi da tavolo e carta… sono scandite da Yuuy.
Adoro avere attorno del verde, adoro la montagna e adoro i boschi che si trovano in lessinia. In tutto questo trambusto portavo sempre con me le scarpette da arrampicata, un punteruolo, gli aghi e la stecca d’osso.

Yuuy: dove / come / quando / perché nasce?
YUUY è nato totalmente per caso in realtà… ci fu un anno, non ricordo esattamente quale, in cui frequentai un workshop di legatoria tenuto da un’amica: pura curiosità e fascino. Era il periodo in cui lavoravo a Bologna per l’azienda che si occupa di stampa digitale e che produce quindi tantissimo materiale strano e colorato… mettere insieme i due mondi fu un attimo e cominciai a rilegare per me quaderni utilizzando gli scarti delle lavorazioni: calibrazioni colore, stampe crashate e campionature. Poi gli amici cominciarono a chiedermeli e mi spinsero a partecipare ad un market… non sapevo bene cosa portare, quali quaderni realizzare e cosa mi avrebbero chiesto le persone e quindi arrivai con tutto quello che serviva per rilegare quaderni sul momento a seconda delle richieste. Carta, punteruolo, ago, filo e materiali a caso per le copertine… portai di tutto! Stampe, cartine, cartoline, e cominciai a portare i packaging di casa. Le persone li guardavano, non capivano, gli spiegavo, ridevano e fu incredibile! Da lì mi si aprì un mondo e cominciai a rilegare un po’ di tutto continuando a coinvolgere le persone non solo però nella realizzazione del loro notebook personalizzato ma anche nella raccolta del materiale per realizzarlo! Si è innescato così un meccanismo meraviglioso, sempre più persone mi contattano dicendomi che tengono materiali e ogni volta che partecipo ad un market ricevo “regali” da persone che arrivano con sacchettoni di scarti… e per contraccambiare regalo loro uno YUUY 🙂 le persone hanno voglia di partecipare, ed è meraviglioso!

yuuy_carta a colazione

Yuuy sta per…?
YUUY in realtà non ha un vero e proprio significato, è un suono, facile e primordiale, sono lettere senza un senso di lettura. Ed è anche per questo che YUUY non viaggia mai da solo, ma sempre con “diversamente pagine”, perché YUUY è diversamente pagine.

Nel tuo sito si legge “Be ironic and recycle”: come convivono ironia e riciclo?
Ironia e riciclo convivono perché “riciclare” per YUUY significa decidere di rimettere in circolazione oggetti con cui in fondo ci identifichiamo, significa cambiargli destinazione d’uso, dargli di nuovo valore e farlo con leggerezza: da qui nasce “BE IRONIC&RECYCLE” 🙂 . Convivono perché ho visto tantissimi sorrisi e risate sbucare sui volti di chi guarda queste pagine… e questo significa che funziona!
I quaderni che rilego sono oggetti estremamente semplici, imperfetti e che non raccontano nessuna precisione tecnica: sono volutamente basici perché vogliono mostrare come, con leggerezza, possiamo ridare sostanza a qualcosa con cui effettivamente viviamo quotidianamente. Nessun design, nessuna ricerca stilistica. Oggetti facili alla portata di tutti.

Dove recuperi i materiali?
Dalle persone, semplicemente dalle persone. Che siano privati o aziende. Tengono da parte gli scarti, ciascuno il proprio genere di scarti, mi contattano e io passo a ritirare o organizzo un ritiro per i luoghi più lontani (mi hanno scritto fin dalla Sicilia!). Dalle case delle persone mi arrivano i packaging, i disegni, le cartoline e le cartine mentre dalle aziende (che si occupano generalmente di stampa) mi arrivano risme vecchie, scarti di lavorazioni, materiali strani stampati e calibrazioni colore delle macchine. Sono diventati in maniera spontanea quelli che io chiamo i miei fonitori e sempre spedisco in cambio uno YUUY in segno di ringraziamento.

YUUY

Da un cartone di latte a una copertina: descrivici tutti i passaggi.
I passaggi sono molto semplici in realtà: prendo il cartone del latte, osservandolo capisco quale parte mi piacerebbe avere in copertina e come potrei rilegarlo, a questo punto lo taglio per aprirlo, lo pulisco e lo lascio asciugare. Una volta pronto prendo la carta, la piego, la taglio e ci riempio il cartone del latte che a questo punto non è più solo un cartone del latte, ma diventa copertina pronta per dare carattere alle pagine bianche al suo interno. Rilego infine il tutto.

Con che mercato ti interfacci? Che destinazione hanno le tue creazioni?
Le destinazioni sono le più varie. Gli YUUY finiscono in mano ai bambini che sorridono perché vedono i loro biscotti preferiti, ai ragazzi che ritrovano il cartoccio delle patatine fritte, agli adulti che ci vedono qualcosa di simpatico o di stupefacente per quanto semplice sia l’oggetto. Ciascuno riesce a scovare qualcosa in cui si identifica, ed è per questo che ho imparato che non c’è un soggetto che sia più giusto di un altro. Mi piace poi lasciare porte aperte alle richieste specifiche, quindi chiunque abbia un’esigenza o un’idea può scrivermi e possiamo trovare il modo di realizzarla! Ho realizzato notebooks per un’associazione culturale che in occasione di un meeting internazionale voleva regalare ai partecipanti quaderni realizzati con le proprie locandine, ho collaborato con una ragazza che mi ha fatto realizzare quaderni con i tovaglioli e i cataloghi che crea la sua azienda, e capita spesso che mi inviino foto o ricordi per realizzare articoli con copertine speciali.

Alimentari YUUY

Come “vive” il tuo progetto?
Vive perché esistono persone che lo alimentano. Poi sì, io raccolgo il materiale e lo rilego, ma senza la partecipazione delle persone YUUY avrebbe vita breve.

Completa:
– lo “scarto” che stai lavorando in questo momento? Per trasformarlo in…?
Pacchi dei biscotti. Sto realizzando dei quaderni personalizzati che saranno il regalo di un educatore per i ragazzi con cui sta svolgendo dei laboratori;
– l’oggetto che non hai ancora realizzato, ma vorresti tanto? Un album vero, grande;
– il materiale che non hai ancora “trasformato”, ma vorresti tanto? Gli scarti di campionario di una tappezzeria. Una volta mi hanno portato 4 scatoloni pieni di campionari di tessuti meravigliosi e devo ancora capire bene come usarli… ma lo capirò.

Federica Nassetti

3 parole che definiscono la tua idea di riciclo.
Leggerezza, impegno, partecipazione.

Dove ti troviamo con le tue creazioni?
Quando riesco partecipo a fiere e grandi market (Abilmente, Il Mondo Creativo, Matrioska, ecc…) e piano piano sto cominciando a presentarmi a realtà come i negozi (Friendly shop, Qui virgola, Lino’s&Co). Ovviamente sono presente sui social (facebook e instagram) e da lì al momento prendo i contatti per le spedizioni. Sto costruendo anche il sito internet con una parte e-commerce.

Sai quando si dice che la gentilezza salverà il mondo?! Ecco, io ti chiedo: il riciclo salverà il mondo?
Uh quello che salverà il mondo non sarà solo il riciclo, quello non basta, sarà l’atto di partecipazione delle persone, la consapevolezza, l’informazione e la volontà di prendere parte al cambiamento. Riciclare è sicuramente parte di questo: è come una dichiarazione di non passività al nostro vivere quotidiano. Ci aiuta a prendere coscienza di quello che “muoviamo” ogni giorno e ad ottimizzare le nostre abitudini. Riciclare significa “avere attenzione” e farlo seriamente, come dovrebbe essere fatto, ci rende parte attiva ed è questo che può fare la differenza.

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