Sara Strazzabosco

Sara Strazzabosco

Sara Strazzabosco nasce l’1 luglio 1995, studia ragioneria ad Asiago (VI) e cresce tra prati e stalle, tra l’azienda agricola e la malga di famiglia. “Nascendo a luglio, già dopo una settimana di vita ero in malga”.

Terminati gli studi sceglie di buttarsi anche lei, con convinzione, in questa vita “naturale”. Oltre la stalla e la malga, Sara, mamma, fratello e zio hanno aperto, negli anni, un laboratorio di produzione di formaggi e di yogurt e il negozio Frigo Stöff, punto vendita dei loro prodotti. Nel periodo invernale Sara si occupa del negozio, la mattina, e nel pomeriggio della stalla, mentre nel periodo estivo rimane in Malga Larici, dove si occupa delle vacche e dell’agriturismo.

Sara, come è corretto definirti? Malgara? Contadina?

È sempre difficile spiegarlo, perché non faccio solo una cosa. Di fondo io e la mia famiglia siamo contadini: se non avessimo le vacche non ci sarebbe il resto.

Sara and cowsfoto di Antonio Busellato

Quando salgo in Altopiano ti trovo in bottega, in stalla, in malga. Dove trovi la forza per fare / seguire tutto?
C’è sempre la passione che mi muove. Poi, c’è da dire, anche per me è difficile arrivare ovunque. Prima di Natale ero sempre in bottega e mai in stalla. Non ho ancora il dono dell’ubiquità (ride, ndr). Qualche volta anche io mi chiedo “ma chi me lo fa fare?”. Oggi, per esempio, ci sono tante cose sfiancanti a livello burocratico che portano via più tempo del lavoro materiale stesso.
Per fortuna ci sono comunque anche mamma, fratello e zio con cui divido i lavori. Io, comunque, ho bisogno sia del contatto con la gente (in negozio) che del lavoro fisico (in stalla).

Descrivi una tua giornata tipo in malga.
Non mi sveglio tanto presto, perché fino alle 20 la giornata è lunga. Solitamente mi alzo alle 7.30. Per la produzione del formaggio c’è mio zio che se ne occupa. Al mattino io faccio zuppa e dolci, preparo ciò che serve per la giornata. Accolgo chi viene a prendere un caffè, mangiare un panino, di ritorno dalla raccolta funghi. A mezzogiorno se arriva qualcuno per pranzo li servo. Nel pomeriggio vado a camminare, controllo le manze, preparo qualcosa per il giorno dopo, aiuto i ragazzi a mettere via il formaggio fatto al mattino, catalogo tutto. Alla sera è raro io vada a mungere, perché ci sono un paio di ragazzi che si arrangiano. Con la squadra lì presente andiamo magari a bere un caffè al Rifugio Val Formica, poco distante dalla nostra malga, oppure, all’inizio dell’estate, quando si fa buio tardi, vado a camminare con i cani dopo cena. Alle 21.30 crollo a letto.

Malga Larici

La cosa bella di te è che sei molto social e… pure le tue mucche. Cosa riesci a fare con la tecnologia in questo ambito?
Io uso i social per passione. Racconto la vita della nostra realtà in modo poetico e fiabesco, non commerciale. Faccio vedere cosa facciamo e come lo facciamo.

Diamo i numeri:

– vacche da latte: una sessantina.;
– latte prodotto all’anno: 15 quintale di latte / media annua;

- giorni in malga: da inizio giugno a fine settembre, circa 120 giorni d’alpeggio.

little cow

Cosa ami follemente del tuo lavoro? E quali, invece, le fatiche che ti pesano?

Mi piace il contatto con gli animali, tanto. Un contro del mio lavoro, invece, è la parte burocratica e la sveglia presto di qualche giornata. Mi dispiace anche non dedicare il giusto tempo ai clienti che giungono le domeniche d’estate in malga, giornate, come puoi immaginare, particolarmente affollate. Mi piacerebbe fare anche tante altre cose, perché ho un sacco di idee, ma non c’è il tempo materiale per realizzarle.

Sei molto giovane. Come concili la tua vita sociale con quella lavorativa? Cosa fai il sabato sera?

D’inverno è più facile uscire con gli amici, il lavoro è meno e mi organizzo meglio. Ci sono comunque sempre i contrattempi: è matematico che quando ho un impegno, sicuramente accade qualche imprevisto (ride, ndr): una vacca sta male, un familiare torna a casa tardi… D’estate, invece, è più difficile conciliare vita sociale e lavorativa. Nel weekend si finisce tardi, il giorno dopo si deve essere operativi ed è necessario essere svegli! A volte vengono gli amici da me, in malga, per riuscire a cenare e stare insieme.
 Anche per le vacche devi sempre esserci. La nostra fortuna sta nell’essere in 4 e così possiamo organizzarci. In tutto ciò la cosa bella è poter andare in vacanza in bassa stagione, quando non c’è molta confusione in giro.

Completa:

– come coccoli le tue vacche? Ci parlo. Loro stesse hanno comportamenti molto buffi: Silvia e Poppi, alla sera, si mettono in un angolo e guardano le altre vacche con aria di sufficienza, sembrano due pettegole. A un paio dò le mele, di cui sono ghiotte, le accarezzo, soprattutto sul collo, e vanno in estasi. Hanno anche loro una personalità, hanno memoria, sono abitudinarie e su molte cose sono esigenti;

- qual è il tuo prodotto preferito? Gli yogurt e non posso fare a meno di un bicchiere del nostro latte la mattina.;
– una curiosità della tua infanzia? Mia mamma, alla mia nascita, non aveva molto latte per nutrirmi. Quando si prendeva senza latte in polvere, mungeva una vacca, bolliva il latte e me lo dava;

- il tuo luogo del cuore in Altopiano? I Larici.

mucca e yogurtfoto di Antonio Busellato

Come vedi la tua vita tra qualche anno?

Io spero di continuare questa vita.

Quali commenti delle persone che vengono in malga ti danno più soddisfazione?

È bello quando le persone assaggiano i nostri prodotti e ci dicono che ritornano con la mente a quando erano piccole e andavano dai nonni a mangiare. Far rivivere questi momenti è, per noi, stupendo!

Sara e mucca

L’appello di Sara:
Ci sono molti lupi sull’Altopiano di Asiago. Le malghe sono a rischio chiusura definitiva, perché nessuno avrà più la voglia di portarvi le vacche, per paura vengano sbranate, come è successo negli anni precedenti. Chiediamo qualcuno prenda, quindi, dei provvedimenti per salvaguardare le mucche, le malghe e il nostro lavoro.

Sara Strazzabosco nei social:
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