Federchicca

Federchicca foto profilo

A sua nonna direbbe “scrivo, viaggio e faccio di questo connubio una professione”. A spiegare così il suo lavoro è Federica Piersimoni, alias Federchicca, marchigiana, travel blogger o blogger di viaggi (“come si diceva nel 2008, quando ho iniziato”).


È, infatti, nel 2008 che Federica mette piede in questo mondo di aerei e scrittura online, quando apre il primo blog, Viaggi Low Cost, mentre lavora in una web agency di Rimini. Poi nel 2011 si licenzia, perché intravede nell’attività di blogger la possibilità di un vero e proprio lavoro. A fine 2011 apre un secondo blog, FedericaPiersimoni.it, in cui amplia gli argomenti, va oltre i viaggi low cost e parla della sé più intima e vera (scrive anche di casa e vita di mamma, di viaggi in famiglia in luoghi particolari). Nel 2014, instancabile, fonda assieme ad altri 3 travel blogger TBnet, la prima rete in Italia di Travel Blogger che lavora professionalmente con privati, tour operator, enti pubblici e aziende. Nel 2016 fa un figlio, Giulio. Nel frattempo vive a Roma per un anno e poi torna a Rimini, dove vive da quando ha 5 anni. La contatto al telefono, orario pranzo. Mi risponde mentre attende il sushi take away per pranzo.

Chi è Federica e chi è Federchicca? Sono due facce della stessa medaglia?
Fino a qualche anno fa avrei detto che erano due persone diverse: sui social c’era una me diversa rispetto alla realtà. Ora, invece, sono sempre più la stessa persona, perché la presenza nei social della mia vita vera è più forte.

Che paure hai superato nel passaggio da un posto fisso alla vita da freelance?
Vivevo ancora a casa con i genitori, quindi non avevo particolari problemi di spese. Oggi come oggi non so se rifarei questo passo, con tutte le problematiche che ci possono essere nel 2018 e a quest’età. A suo tempo ero più giovane e avevo l’opportunità di farlo. Paure ce n’erano comunque tante: quella di non farcela, quella di fallire, anche se ero abbastanza sicura mi sarei inventata qualcosa. Ero consapevole che quello che avevo creato nei 3 anni precedenti mi poteva dare qualcosa, se non nel mondo del viaggio, in quello del turismo più in generale.

Che desideri hai realizzato attraverso questo tuo progetto?
Anzitutto quello di viaggiare. Poi di poter vivere tranquillamente con i frutti del mio lavoro e di poter essere, a tutti gli effetti, una nomade digitale, perché in qualsiasi luogo e in qualsiasi fuso orario io mi trovi, riesco a lavorare.

Ti senti sempre in vacanza?
No, anche se mi ritengo fortunata del lavoro che ho, quindi tante volte non mi sembra di lavorare.

Cosa o chi consideri “casa”?
Dall’anno scorso abbiamo acquistato una casa a Rimini, quindi, oggettivamente, casa mia è questa dimora. Però in qualsiasi parte del mondo io mi trovi, quando devo tornare in hotel, nell’appartamento o nel b&b, per me quesi posti sono casa.

Ti è mai capitato di essere stanca e pensare “ora mi fermo”?
No, mai. Ho provato, almeno mentalmente, a mettermi nelle condizioni di calmarmi quando è nato mio figlio, ma non ce l’ho fatta.

Capolettera_Federchicca_Olanda

Come coltivi le relazioni in questa vita di viaggio?
Alla fine gli amici che ti servono non sono così tanti. Le amicizie più forti rimangono, nonostante i viaggi, nonostante gli impegni, miei, ma anche loro.

In quale luogo torneresti?
L’Australia.

Un posto che non ti è piaciuto?
Tutti hanno aspetti negativi e positivi, quindi dovrei trovarne uno che ha più difetti che pregi, ma ora come ora non saprei.

Prossimo viaggio in programma?
Canada, questo mese.

Come si concilia la vita di madre con quella di travel blogger?
A febbraio uscirà il libro su come fare la travel blogger anche da mamma. Non è facile viaggiare con un bambino. Devo sempre avere qualcuno con me (il mio compagno o i nonni), altrimenti non riuscirei a gestire la professione e la vita da mamma contemporaneamente.

Un commento per ogni stile di viaggio:
– viaggi low cost: adattamento;
– viaggi da sola: avventura;
– viaggi di lusso: sogno;
– viaggi di coppia: romanticismo;
– viaggi con pupetto: scoperta.

Che consigli ti senti di dare a chi vorrebbe diventare travel blogger?
Di essere unici e trattare tematiche non ancora trattate. Prendere esperienza da altri blogger che hanno fatto questo percorso negli anni precedenti.

Capolettera_Federchicca_lavanda

Diamo i numeri:
– Paesi visitati: poco meno di 50.
– Continenti su cui hai messo piede: tutti, tranne il Sudamerica.
– Aerei presi da tuo figlio duenne Giulio? 40.
– Lingue parlate: solo inglese.
– Numeri dei due blog: 3 milioni di lettori all’anno.

Ti è mai capitato qualche controllo imbarazzante all’aeroporto o un imprevisto simpatico in Paesi esteri che ricordi con il sorriso?
A Cuba abbiamo atteso per molto tempo le valigie, una volta atterrati. Poi abbiamo scoperto che nelle macchine che andavano a prelevare i bagagli era finita la benzina e le valigie venivano portate a mano dagli addetti.

Federica, tra 10 anni, dove ti vedi?
Per sei mesi in Sudafrica, un territorio a misura di famiglia, nel periodo da noi invernale, e altri sei mesi resterei in Italia.

Nella tua valigia non manca mai…
La macchina fotografica.

Un consiglio di viaggio ai nostri lettori.
Consiglio di recarsi in Sudafrica, Capo Occidentale, meta poco conosciuta da noi italiani, ma dai tantissimi lati positivi: solo un’ora di fuso orario, un solo cambio, la vita è economica, la gente ospitale, le spiagge meravigliose, si possono fare tanti safari con bambini dai 12 anni in su.

Tanti i paesi che hai visitato.
Dove saresti voluta nascere? In Giappone, perché mi affascinano la cultura e i modi di fare del popolo, ma anche in California.
Dove avresti voluto vivere? Nel Nord Europa, per lo stile di vita, per l’attenzione ai bambini, per i servizi efficienti.

 

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