Storie di Passaggio

Storie di Passaggio

Uno showcase intimo e pieno di ispirazione, che porta sul palco storie di scelta e cambiamenti raccontate da due riconosciuti esponenti della scena culturale bolognese. Uno spettacolo che unisce musica, parole, riflessioni, racconti e note celebri figlie di passaggi, di svolte, di scelte, di vita. Per raccontare, a ogni tappa, “una storia migliore”.

Il background dei due artisti che vanno in scena in questo progetto è quello di due persone che hanno una storia da raccontare. Uno scrittore, Matteo Bortolotti, che in giovane età ha conosciuto la sfida di lottare per la vita e ha saputo trasformarla nell’arte di raccontare. Un musicista, Riccardo Cesari, che ha messo da parte il “sogno di una vita” senza mai abbandonarlo, che ha tenuto duro e ha continuato a guardare avanti per dieci lunghi anni e che finalmente ce l’ha fatta e sta ora vivendo il suo sogno. Li abbiamo raggiunti attraverso un’intervista doppia.

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Riccardo, chi è Matteo?
Matteo è uno degli uomini più brillanti e colti che io conosca. Ha una spiccata sensibilità ed è un piacere averlo attorno. Un amico.

Matteo, chi è Riccardo?
È un amico, un compagno di viaggio ritrovato. Una persona generosa, appassionata, instancabile. Forse per questo è il musicista più versatile che conosca. Suona con l’anima.

Riccardo, chi è Riccardo?
Un tipo curioso, creativo, empatico, ipercinetico, timido. Uno che non deciderà mai cosa fare da grande.

Matteo, chi è Matteo?
Sono un curioso che ama perdersi per ritrovarsi. Seguo i fili di un discorso ovunque passino per scovarne il bandolo nascosto. Scrittore, formatore… Sono pieno di fili nelle mani, guarda!

Riccardo e Matteo

Siete ora legati dal progetto “Storie di Passaggio”, su cui torniamo tra poco. Ma prima ancora di questo legame professionale, siete amici. Ci raccontate un aneddoto sulla vostra amicizia?
Riccardo: Ricordo il giorno in cui eravamo in sala prove (sì, Matteo è anche un ottimo chitarrista blues!) e mi chiamarono per dirmi che mia madre stava morendo. Matteo fu il primo ad appoggiare lo strumento, a prendermi sotto braccio e portarmi a bere qualcosa. Non avrei potuto essere in un posto migliore in quel momento.
Matteo: E io sono felice di esserci stato. Ricordo mille momenti vissuti su e giù dai piccoli palchi che frequentavamo, l’intimità che si creava. Con Riccardo suonare era (ed è) una ricerca continua l’uno dell’altro, una scoperta. Ero autodidatta ed ero negato col ritmo. Eravamo arrivati al punto che era lui a seguire me per capire quando avrei cominciato a suonare la mia frase iniziale! Però piacevamo, nel blues si poteva. Il blues ci ha insegnato che la perfezione non è nella forma, ma nella storia che stiamo raccontando.

Storie e musica

Matteo, possiamo dire che vivi di scrittura?
Possiamo dire che nella vita mi occupo di storie. Vivo di scrittura e di parole. Ho scritto romanzi, film, tv e ho insegnato come farlo. Ho formato persone e organizzazioni nella comunicazione, nello storytelling, nella produttività creativa. Ho parlato spesso in pubblico e cercato di portare avanti il messaggio che siamo tutti storie e che le storie che ci raccontiamo ci possono cambiare. Il mio lavoro è cercare il lieto fine. Uno dei miei motti è: non facciamone un dramma, facciamone un buon dramma.

Riccardo, possiamo dire che vivi di musica?
Senza musica sarei morto, per cui direi proprio di sì! Se la domanda implica il fatto che con la musica guadagno abbastanza per vivere, risponderei “a tratti”. Fortunatamente non sono esattamente il tipo “mono task”, e chi viene ai nostri spettacoli se ne rende conto in fretta!

musica e scrittura

E poi c’è questo showcase intimo e pieno di ispirazione, che porta sul palco storie di scelta e cambiamenti da voi raccontate. Come si entra al vostro spettacolo e come si esce?
Riccardo: Si entra incuriositi da qualcosa che suona “diverso dal solito”, si esce arricchiti, un po’ come al termine di un bel viaggio che si spera di ripetere presto.
Matteo: Forse si entra chiedendosi se entrambi suoneremo e canteremo (tranquilli, canta solo Rick!), se il tappeto l’abbiamo portato da casa (sì!) e per quale motivo ho al collo una macchina fotografica e dietro di noi stanno appese delle polaroid (ve l’ho detto, siamo tutti storie). Si esce con un abbraccio, se lo si vuole. Perché quello è il minimo con cui vogliamo rimandarvi a casa.

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Dateci 3 buoni motivi per venire a vedere “Storie Di Passaggio – Music & Storytelling Showcase”?
Riccardo: Storie interessanti, belle canzoni e atmosfere uniche.
Matteo: Se oggi è un giorno del tipo: “non funziona niente, devo cambiare qualcosa”. Se è un giorno: “ho paura, e dopo che faccio?”. E non dimentichiamo la migliore: “va tutto bene, non c’è niente da cambiare”.

Vi sentite già, nella vita personale, all’interno di “una storia migliore”?
Riccardo: Assolutamente sì. Si inizia a vivere “una storia migliore” il giorno che si decide di iniziare a scriverla.
Matteo: La storia dentro cui siamo non la facciamo solo noi, ma anche il mondo che ci circonda. Le opportunità che ci dà. Purtroppo – o per fortuna – noi siamo responsabili solo della nostra di storia, ma chissà che questa storia non ispiri altre storie e ci faccia entrare tutti dentro a un mondo migliore.

vita migliore

Giochiamo al brain-storming.
Se io dico tempo, voi dite?
Riccardo: Fiume
Matteo: Prezioso
Se io dico cambiamento, voi dite?
Riccardo: Coraggio
Matteo: Naturale
Se io dico passaggio, voi dite?
Riccardo: Inevitabile
Matteo: Amicizia
Se io dico consapevolezza, voi dite?
Riccardo: Paternità
Matteo: Adesso
Se io dico musica, voi dite?
Riccardo: Vita
Matteo: Gioia
Se io dico scrittura, voi dite?
Riccardo: Amore
Matteo: Conoscenza di sé

A chi e come vorreste arrivare con il vostro spettacolo?
Riccardo: A una generazione che chiamerei “di mezzo”, a quei 30enni (anche 30enni + iva) che hanno rinunciato a sognare e che non pensano sia possibile essere felici e soddisfatti della propria vita. Come raggiungerli? Con quel meraviglioso megafono che è la musica dal vivo, quella che per ascoltarla devi spegnere il telefono.
Matteo: A tutti quelli che si raccontano di stare sognando, ma forse non hanno ancora cominciato a farlo davvero. A tutti i perdenti, perché non hai perso niente finché hai ancora te stesso. A tutti: grandi, medi, piccoli. Perché le storie del focolare sono ciò che ha fatto dell’uomo l’uomo. Ci permettono di toccarci davvero, se dentro la scatola dei nostri corpi c’è il nostro vero Io, lo scopriamo grazie alle storie.

spettacolo

Maggiori informazioni nell’evento facebook: https://www.facebook.com/tours/2517188971845036/

Le date, e le storie, del tour:
22.12 ore 17:30 – Teatro Alice Zeppilli, Piazza A. Costa 17, Pieve di Cento (BO)
08.01 ore 21:30 – Bravo Caffé – Via Mascarella 1, Bologna
07.02 ore 21:00 – Sala Consiliare S. Giorgio di Piano – Via della Libertà 35, San Giorgio di Piano (BO)

Storie di Passaggio è stato creato in collaborazione con Strawboscopic, studio creativo dedicato alla musica che si è occupato di sviluppare concept, branding e comunicazione del progetto.

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