Lucio Rossetto

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È stata inaugurata sabato scorso, 16 marzo, la nuova Libreria San Paolo di Vicenza. Completamente rinnovata negli spazi e negli arredi, la Libreria si è spostata da Corso Palladio a Contrà Cesare Battisti, e si ripropone ai vicentini con l’ambizione di diventare uno dei poli della vita culturale della città. Di questa “agorà” in cui si potranno sviluppare relazioni e scambi culturali attraverso incontri, letture e laboratori, ce ne parla la mente (e il braccio), il sognatore vicentino, responsabile della libreria, Lucio Rossetto.

Arriviamo dall’inaugurazione della nuova sede della Libreria San Paolo. Possiamo dire che è un sogno che si avvera? O meglio, che sogno avevi, per dirla alla Martin Luther King?
Ho iniziato a fare il libraio 30 anni fa a Roma. 25 anni fa sono tornato a Vicenza, la mia città. Sin dall’inizio il desiderio che avevo era quello di “uscire fuori”. La precedente sede della Libreria affacciava sul corso principale di Vicenza, Corso Palladio. Fuori passava molta gente. Fuori, per l’appunto. Notavo un certo disinteresse per la nostra vetrina e la cosa mi lasciava inquieto. La prima risposta per superare questo “confine” è stata l’ideazione, nel 2002, del Festival Biblico, un primo passo per uscire nelle piazze e incontrare la gente, al di là della sensibilità religiosa di ciascuno, attraverso animazioni e performance artistiche, concerti, letture, conversazioni e approfondimenti. E su questa scia nasce anche lo spostamento fisico (e l’ampliamento degli spazi, dei contenuti e delle attività) della Libreria San Paolo. 
Ogni volta che entro nella nuova sede è un colpo al cuore, in positivo, perché è davvero un sogno che si avvera. A parte la stanchezza dell’ultimo mese, complice il trasloco, al mattino mi sveglio prestissimo perché ho voglia di correre qui, fare cose, ideare… E la conferma che siamo sulla giusta strada la trovo nella reazione dei clienti che entrano, sia degli affezionati che di quelli nuovi che nella precedente sede non sarebbero mai entrati.

staff libreria

Lucio, ma tu chi sei?
Ho vissuto anni in seminario, sono legato ai Paolini e conosco bene la loro “mission”, che è quella di annunciare la Parola utilizzando mezzi e linguaggi moderni. Negli anni questa sensibilità e questa predisposizione mi hanno portato a fare esperienza nelle parrocchie come animatore dei gruppi giovanili. Ho sempre cercato di fare qualcosa con i giovani. E quando ho iniziato a lavorare, la cosa è andata di pari passo. Lavorare, fare il libraio, per me significa fare l’animatore culturale. Non è pensabile oggi aprire una libreria dove vendere e basta. Se uno viene qui deve fare un’esperienza e sentirsi bene. La lettura, poi, richiede una capacità di fermarsi e rallentare. Il libro chiede tempo, non puoi leggerlo in tre minuti come un post sui social. Quindi ricreare un ambiente dove la persona si rasserena è importante. Due, per me, sono i livelli di animazione culturale: uno personale, che altro non è che la relazione diretta con la persona che voglio far sentire a casa. Del resto, a noi viene chiesto non solo il libro, ma anche il consiglio, l’ascolto di problematiche… e non è cosa da poco. Il secondo aspetto di animazione è quello di offrire la possibilità di partecipare a eventi culturali, dall’incontro con l’autore che presenta il libro alla tavola rotonda tra autori e pubblico, in cui discutere e far sì che tutti possano diventare protagonisti.

Lucio libraio

Parli di tempo. Tempo di un libro, tempo che rallenta, tempo da togliere ai social, al cellulare. La nuova libreria è strutturata proprio per far rallentare le persone: il chiosco esterno, l’angolo caffè, lo spazio per incontri. Cos’è per te il tempo? Tu come lo vivi?

Nelle settimane precedenti l’inaugurazione mi sono trovato spesso a pensare “non ho tempo”. Ma questo mi ha portato a riflettere sul valore del tempo e al fatto che dobbiamo riuscire a trovare gli spazi da dedicargli. Mi piace l’immagine della cantina di vini, delle cose buone che ci nutrono e che hanno bisogno di tempo per maturare. La libreria deve essere così, deve avere una funzione “ammaliatrice”, catturare con la bellezza le persone, insinuarsi nelle loro vite, farle sostare e nutrirle.

angolo bimbi

Quindici anni fa sei stato la mente e il braccio operativo del lancio del Festival Biblico: cosa avevi in mente e cosa hai messo in piedi?
Il desiderio, come ho detto prima, era quello di uscire fuori. Nella spinta di Papa Francesco e nel messaggio della Chiesa in uscita mi ci ritrovo pienamente. L’idea era quella di far diventare le piazze crocevia di esperienze diverse, perché abbiamo bisogno di incontrare realtà differenti per crescere. Il mio sogno si è realizzato negli anni sempre meglio e sempre più. Se all’inizio le cose venivano fatte prevalentemente nelle chiese, negli ultimi anni ci siamo spostati nelle piazze, in luoghi non canonici. Il Festival Biblico è nato così: dall’idea di uscire e incontrare. È nato dall’idea di portare la Bibbia nel mondo, di sfogliarne le pagine e le storie, di declinarne il profondo significato spirituale e la grande umanità nei linguaggi contemporanei. L’idea della Bibbia che si fa festival popolare e che nei luoghi di incontro delle città invita famiglie, giovani, imprese, istituzioni, comunità (anche religiose) e organizzazioni culturali per una festa gioiosa.

Un commento sulla città dove hai messo la base per due progetti di grande rilevanza (Festival Biblico e Libreria)?

Io amo profondamente Vicenza. Sarò di parte, ma mi piace molto. Me la immaginavo adattissima al Festival Biblico. È vero anche che la città vive una sua crisi, molti piccoli negozi hanno chiuso. Ma questo è anche uno dei motivi per cui sono convinto che la Libreria San Paolo possa diventare davvero un fermento, una spinta di cui la città ha bisogno. Più proposte ci sono, più la città può ripartire. Non lavoreremo solo per proporre noi delle cose, ma restiamo ricettivi, pronti ad ascoltare e accogliere le proposte da fuori, dal singolo cliente, dalle associazioni… e questo aiuterà a rafforzare i legami. Avremo successo se lavoreremo come una rete.

libreria San Paolo

Lucio Rossetto e la Libreria San Paolo nei social:
https://www.facebook.com/sanpaolovicenza/

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