Laboratorio Urbano Rigenera

Laboratorio Urbano Rigenera

Il Laboratorio Urbano Rigenera è un sogno coraggioso di 1550 mq. Un luogo di cultura, incontro, accoglienza nella periferia di Palo del Colle, in provincia di Bari, ristrutturato e riqualificato da giovani che da sempre hanno creduto in esso.

Oggi il Laboratorio Urbano comprende una sala per eventi, mostre e concerti, Il Rigenera Social Kitchen&Coffee, un servizio di caffetteria e bistrot, spazi di co-working, una libreria e una web radio.
Ci racconta questa storia di riscatto Nicola Vero, direttore artistico dello spazio.

Nicola, partiamo dal nome del vostro progetto e dallo slogan: Rigenera Laboratorio Urbano, dove tu puoi essere te stesso. Spiegaci.
La dicitura “Laboratori Urbani” rientra nella politica regionale del Programma Bollenti Spiriti della Puglia. La Regione da qualche anno finanzia progetti di riqualificazione urbana per risollevare luoghi in disuso dei Comuni. Questi ultimi, a loro volta, sono chiamati ad affidare la gestione dei laboratori a un’impresa giovanile. In Puglia sono 151 i Laboratori Urbani. Rigenera, in principio, si chiamava Rigenera Informazione, nome deciso dal Comune di Palo del Colle. Noi abbiamo tolto la seconda parte, considerandola un po’ scarica, e abbiamo mantenuto Rigenera, che ci sembrava creativa e di buon auspicio. E da qui lo slogan “WHERE YOU CAN BE YOURSELF” (dove tu puoi essere te stesso), che trasmette un messaggio di libertà e che, in un equilibrio di comunità, significa sii te stesso, ma senza ledere la libertà altrui. Oggi c’è questa moda di etichettare tutto, a noi non interessa chi sei tu, a noi interessa che tu sia felice. C’è una logica del non giudizio da noi.
Abbiamo deciso di investire in questo posto in una città di periferia. In un contesto di rassegnazione abbiamo portato un po’ di spirito europeo, una città nella città.

Voi siete la dimostrazione che anche da ciò che è trasandato, triste, abbandonato, possono nascere grandi cose. Da dove siete partiti e dove siete ora?
Abbiamo iniziato riqualificando questo posto, uno dei laboratori urbani tra i più brutti di Puglia, dicevano. Vuoto, abbandonato, impersonale, sciatto, dismesso. Ci siamo chiesti: qual è l’unica cosa che può dare valore a uno scheletro simile? La risposta è stata: le persone. Il primo atto della gestione sono state le alleanze: abbiamo aperto lo spazio alle associazioni. Oggi sono 42 le realtà associative che occupano gli spazi in modalità coworking. Unendo le energie viene fuori la forza della comunità. La sfida che ci siamo imposti è stata questa: gestire una cosa pubblica senza fondi pubblici, ma solo privati, per far vivere questo servizio, non sopravvivere (come rischierebbe con i fondi pubblici).
Rigenera si fonda sui seguenti valori – etica, fiducia e condivisione – che favoriscono l’innovazione culturale e l’accoglienza della diversità e della creatività.
Per sostenerci economicamente abbiamo creato una serie di servizi che la comunità stessa ci chiedeva (bistrot, radio, libreria, coworking, sala teatro) e ora siamo nella terza fase: l’eredità.

Cioè?
Che cosa lasceremo alla comunità? Lasceremo un immobile che valeva 400 mila euro e ora ne vale un milione. Il milione di euro non è nostro, perché è una sede pubblica. Noi abbiamo creato un precedente: chi un giorno gestirà questo spazio, non potrà lucrare su di esso. Stiamo cercando di applicare questo pensiero all’intera città e lo stiamo facendo attraverso un festival, Rigenera Smart City, il festival delle periferie, un’occasione per raccontare e conoscere storie positive italiane ed europee di riqualificazione di ambienti trascurati e dimenticati, dando voce a giovani che sono riusciti a trasformare dal basso aree lasciate nel disagio.

Prossima fermata?
La nostra missione per il futuro è quella di costruire una cittadella dell’arte, intelligente rispettando i sei pilastri delle smart cities.

Fare rete si sta dimostrando in sempre più occasioni pratica vincente. Nel vostro caso come si declina questo fare rete?
Nella fiducia. La cooperazione è stata il principale volano, ad oggi infatti sono 42 le realtà associative che collaborano utilizzando gli spazi in coworking e scambiandosi servizi.

Completa. I sogni:
– se fosse a disposizione un’altra stanza, a cosa la destineresti? A una sala di creatività per bambini;
– nella sala eventi chi / cosa vorresti ospitare? Un ring in cui ci si sfida con idee positive;
– nella cucina e caffetteria chi vorresti come chef per un giorno? Purtroppo non ne capisco molto di cucina, ma siccome mi fa ridere quando qualcuno alza un po’ la voce, mi farei rimproverare da Gordon Ramsey;
– che professionisti immagini, un pomeriggio di primavera, riunirsi negli spazi del coworking? Mi immagino un confronto tra Renzo Piano, Gabriele Vacis, Milena Gabanelli e Jovanotti.
– che canzone vorresti passasse ora, al termine della nostra intervista, nella vostra web radio? God is in the house.

Chi ti senti di ringraziare per tutto questo?
Sarò sempre grato a tutti coloro che stanno credendo in questo progetto, tutta la comunità che chiamo “angeli di Rigenera”, e un grazie anche a chi non ha mai creduto in questo progetto, perché ci ha dato quella carica per dimostrare che ce la possiamo fare.

Laboratorio Urbano Rigenera nei social:
https://www.facebook.com/rigeneralab/
https://www.youtube.com/channel/UCtf0hK2i3sPaFMOLgILEyMA


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