Giulia Blasi, friulana d’origine ma romana d’adozione, è una scrittrice che nel 2017 ha ideato e lanciato #quellavoltache, l’iniziativa anti-molestie che ha preceduto di pochi giorni il lancio di #metoo.
Nel suo talk al TEDxVicenza (8 giugno 2019), Giulia ha spiegato come il femminismo può davvero contribuire a un cambiamento concreto della società. Un grido all’azione, calato nel presente, per creare un nuovo stile di leadership attraverso una transizione radicale nel pensiero degli uomini e delle donne.

Giulia, presentati.
Sono una ragazza di campagna. La qualifica con cui mi presento da un po’ di anni è scrittrice, perché è effettivamente quello che faccio: io scrivo – che sia raccontare storie, lavorare sui social o anche solo preparare le lezioni quando insegno – la mia è sempre e comunque una forma di narrazione. La scrittura incapsula tutto. Di base, quindi, nella vita scrivo. Questo è il mio mezzo e tutto il resto si incastra qui.
Il femminismo per te è…
Moltiplicazione di spazi.

Rubo una frase dalla tua presentazione del TEDxVicenza e la giro a te: come mai sono così poche le donne nei ruoli di prestigio?
Per due motivi: il maschilismo e il patriarcato che tendono a favorire gli uomini solo perché sono uomini. Questa è una cosa scientifica, studiata. Dai 6 anni in poi già riteniamo gli uomini più autorevoli e questo concetto ce lo portiamo avanti per tutta la vita. Il secondo motivo è che non insegniamo alle ragazze a essere leader. Insegniamo loro a essere gregarie. Brave, ma gregarie. Diventare leader è un lavoro molto complesso.

Esiste il “Women power”?
Dobbiamo smettere di pensare il “women power” come lo abbiamo pensato fino ad ora. Continuiamo a pensare al potere, e il potere è sempre definito dal patriarcato. Dobbiamo smettere di parlare di potere e iniziare a parlare di condivisione, di conoscenza, non di spartizione del potere, ma di collaborazione, solidarietà. Quello non è potere, quello è fare rete.

Che sogno hai?
Il mio sogno è vedere una società in cui sono tutti liberi di essere le persone che sono. Ed è ciò per cui sto lavorando. Non so se mi riuscirà, ma non importa, lo faccio lo stesso.
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