Fragrance Designer

Claudia Scattolini

Un giorno mi sono chiesta cosa avrei potuto dare al mondo, quale fosse l’esigenza che non era ancora stata colmata in questo epoca in cui tutto sembra esistere già.

Claudia Scattolini

Claudia Scattolini voleva dare la possibilità, a chi è sensibile, di poter chiudere gli occhi e sentire la fragranza di cui ha bisogno in quel momento: rilassante, sensuale, effervescente… dare modo alle persone di poter arredare i propri spazi o semplicemente l’aria intorno a sé con un profumo personale da abbracciare per tutto il giorno indossandolo, o con un profumo per ambienti: stimolante per lo spazio lavoro, rilassante per la zona relax, passionale per i momenti intimi, fanciullesco per un momento di tenerezza.
Ha fatto nascere così la figura del Fragrance Designer, il disegnatore/ideatore di fragranze, colui che trasforma l’esigenza di suscitare quella emozione e la trasforma in un profumo; così ogni persona, mood, ambiente, brand, momento, storia può essere trasformato in un profumo o avere la sua fragranza che lo rappresenta.
“Sono fierissima di aver inventato una nuova professione, di cui ho anche registrato il nome. Il grande designer Giugiaro mi ha addirittura dedicato nel 2010 una pagina del suo annual come nuova figura importante per l’architettura”.

Claudia, capiamo meglio il tuo percorso. Quali studi ti hanno portata fino a qui?
Per creare un profumo, a prima vista, può sembrare sufficiente avere senso artistico e un po’ di naso: in realtà un profumo è molto di più.
La creazione comporta che il formulatore abbia anche ottime basi tecniche di chimica e legislazione, che sappia creare il giusto blend di materie prime che incontri le richieste del cliente, che rispetti i limiti imposti dalla nostra legislazione e rientri nel target di prezzo richiesto. Prodotto finito significa inoltre lo studio del packaging e tutto ciò che ne consegue.
Si capisce quindi che un fragrance designer deve avere necessariamente una preparazione scolastica a monte.
Per questo mi sono laureata in farmacia all’università di Ferrara e poi sono andata a Versailles all’ISIPCA, la scuola di Guerlain, per specializzarmi in cosmetologia, ramo profumeria. Rientrata in Italia ho poi frequentato un Master in Business Management all’università di Padova. Ho fatto un po’ di esperienza in alcune aziende e solo allora ho potuto fondare la mia società e iniziare questo lavoro che tanto mi appassiona.

Come hai scoperto la tua passione per i profumi? Che caratteristiche ha il tuo “naso”?
Il profumiere ha qualcosa in comune con il cuoco, il musicista, lo scrittore: sono professioni in cui una parte delle capacità vengono dallo studio di questa materie e una parte dipende dal tuo estro, il tuo senso artistico, il modo in cui sai interpretare ciò che crei. Sono sempre stata molto creativa e, soprattutto, attenta ai profumi intorno a me e anche ai profumi delle persone: certe volte mi accorgo se la persona davanti a me si innervosisce per esempio o se ha paura, perché cambia odore. Sembra impossibile, ma è vero, fateci caso!

L’olfatto è un senso con una memoria lunga. Come fai a ricreare quello perfetto per ogni ambiente, vista la grande responsabilità che hai “nel tempo”?
Ho un’arma a mio favore, perché quello che un profumo può fare non ha confini: colora un mondo, intriga, affascina, sottolinea un mood, arreda, definisce un intero universo.
L’importante è trovare il profumo giusto per ogni cosa. Ma come? Innanzitutto mi metto in ascolto e devo riuscire ad essere empatica, entrare in sintonia con il committente, che sia un brand o una persona, un luogo o altro, e capire quale è il suo bisogno; poi lo interpreto selezionando le essenze che rendano quella idea, inventando un universo che profumi della sua personalità.
È come un abito di sartoria. Ci vuole esperienza.

Completa:
– il profumo ideale per una biblioteca
Diffonderei un leggero sottofondo di profumo tipo il mio “bamboo”: un accordo di verdi note di bambù miscelate ad artemisia e foglie di menta, pera e tè verde, muschio bianco e legno di cedro. Nel complesso crea un ambiente disteso e quieto, dal sottofondo piacevole e non invasivo;
– il profumo ideale per un negozio di abbigliamento
Dipende molto dal target. Se fosse per signore potrei proporre un raffinato bouquet fiorito, tipo “Delicate rose”, note femminili di rosa intrecciate ai fiori di mimosa in un’atmosfera ricca e sensuale di legni preziosi e Ambra indiana. Se fosse per bambini potremmo usare “Secret iris”, delicato con note talcate, pulite e piacevoli: molto “effetto nuvola”.Per uomo cambierei radicalmente direzione o verso note fresche, marino legnose tipo l’edp “marine”, oppure più intriganti con legni, muschio di quercia e magari un tocco cuoiato, un po’ tipo la mia edp “Wood&skin”;
– il profumo ideale per una casa al mare
Sceglierei il profumo “Tè e bergamotto”: è ottimo sia nella zona notte, perché rende propensi a dare amore e a lasciarsi poi andare sereni tra le braccia di Morfeo, sia per la zona living in quanto crea un’atmosfera in generale ottimista e serena, induce uno stato d’animo vitale e disteso e irradia piacere;
– il profumo ideale per un hotel in alta montagna con Spa
Ci metterei il profumo “menta e basilico” che è perfetto per chi desidera trascorrere tempo in relax e serenità. Usato nella zona notte può avere invece effetto afrodisiaco;
– il profumo ideale per la location di un matrimonio
“White flowers” è un classico: la fragranza è passionale di gelsomino, esprime la genuinità dei fiori d’arancio e il candore della rosa bianca, per aprirsi infine in un cuore di albicocca riscaldato da note legnose e dal muschio bianco. Sottolinea con delicatezza un ambiente elegante e passionale. Ci tengo a dire che preferirei però interpretare gli sposi come coppia e cercare un profumo che li rappresenti.

Un piccolo consiglio: in qualsiasi ambiente, un gentile sottofondo è sufficiente. Non serve riempire troppo di profumo, si può ottenere un effetto spiacevole.

Claudia Scattolini

Che materiali prediligi nella composizione dei tuoi profumi?
Le materie prime naturali.

E nel “profumo su misura” come lavori? Come ti muovi?
Lo scopo di una eau de parfum su misura per un privato è trasformare l’animo della persona in un profumo: quel profumo rappresenterà ciò che vuole che il mondo senta di sé, rispecchierà come vuole farsi sentire dagli altri.
Attraverso un percorso introspettivo, capiamo insieme quali note olfattive (materie prime) comporranno il suo profumo, dando un senso ad ognuna, scopriamo quale tipo di profumo rappresenta la sua anima e costruiamo la sua “piramide olfattiva”, cioè la struttura del suo profumo.
Alla fine avrà in mano la sua eau de parfum 100ml e la sua formula sarà custodita per sempre in esclusiva.
Quando vorrà potrà farselo fare di nuovo così o con qualche variazione, per esempio secondo la stagione o l’umore del momento: più caldo legnoso per l’inverno, per esempio, o più fresco marino o agrumeto per l’estate.

Profumo e Architettura si incontrano intimamente nel tuo lavoro. Come avviene questo sposalizio?
Quale è il senso più profondo e che si imprime maggiormente nella memoria? L’olfatto. Il progetto di uno spazio prevede lo studio degli arredi, dei colori, delle luci, dei suoni, e oggi anche del sottofondo profumato. Un negozio, un hotel, una mostra, un ristorante prendono vita nella percezione attraverso il tatto, l’udito, la vista, ma il primo ad accorgersi di loro e a tagliare un istintivo, ma profondo giudizio è l’olfatto, che noi lo vogliamo o meno, e si imprime nel nostro ricordo, per sempre.
Vivere, lavorare, studiare, riposare, rilassarsi sono attività essenziali nella vita di ciascuno: ognuna di esse può risultare migliore se il luogo in cui si svolge trova la propria essenza.
Da qui nasce la mia idea di “arredamento olfattivo”: creare un ambiente che sia confortevole e allo stesso tempo stimolante, che rispecchi le esigenze dell’individuo, per il suo benessere psico-fisico. Questo vale per qualsiasi ambiente, casa, ufficio, ambiente di lavoro, di scambio o di sport, di divertimento o di relax e cura, di riposo o meditazione che può quindi avere la propria caratteristica, giusta fragranza. L’importante è saperla formulare nel modo appropriato.
Io cerco l’essenza degli ambienti, per individuare le note olfattive più vicine al suo carattere e ottenere il profumo che ne sveli intimamente, a chi lo vive e a chi lo visita, passioni e obiettivi, valori e piaceri, che generi sintonia immediata tra uomo e contesto, per viverci bene.

Hai ricreato la scenografia olfattiva per il Diesel Village di Breganze. Ci racconti tutti i passaggi, dall’idea allo studio, dall’esecuzione al risultato finale?
L’idea dei progettisti dell’HQ Diesel era che, venendo dal meraviglioso giardino esterno pieno di verde e fontane, ci si sentisse ancora in giardino. Per questo nell’immensa entrata ci si trova davanti un enorme giardino verticale alto 24 metri, il più grande indoor d’Europa.
Entrando si è avvolti dalle verdi note olfattive delle piante che compongono questo giardino vegetale: l’effetto di questa singolare scenografia olfattiva è frutto del mio Fragrance Designer Diffuser (FDD), installato sotto l’enorme bancone reception di metallo.
lL FDD emana un profumo che ho composto studiando appunto le piante che compongono il muro verde e che ne esalta la naturale freschezza per un effetto estremamente naturale e piacevole.

“Donna eccezionalmente creativa”. Così sei stata recentemente premiata. Per te cosa significa questo traguardo?
Quando mi hanno convocata all’Università La Sapienza di Roma non immaginavo mi avrebbero insignita di questo premio che mi ha davvero commossa.
La ragione di questa onorificenza è stato proprio l’aver progettato e prodotto il Fragrance Designer Diffuser, diffusore di fragranze che si può regolare nell’intensità e nei tempi di funzionamento e che, soprattutto, non scalda né usa solventi nocivi, quindi non rovina le essenze che compongono i profumi, per una diffusione il più naturale possibile e più efficace. È diventato così il mio strumento per “arredare olfattivamente” gli spazi insieme ai progettisti.
Sono davvero orgogliosa e ringrazio l’associazione ITWIIN per questo.
Nel 2015 ho progettato anche il diffusore QI con l’arch A. Giannavola e C. Petarlin, due architetti designer italiani, e abbiamo vinto il The Plan award per il design di prodotto: questo significa che c’è sempre più attenzione al profumo nella nostra vita, perché siamo sempre più consapevoli del suo potere.

Claudia, che profumo ha attualmente il mondo, per te? E che profumo vorresti dare al mondo?
Bella domanda!
Il mondo profuma di speranza e aspettative, un profumo che ci avvolge ogni giorno nel nostro frenetico trantran quotidiano.
Ci sveglia al mattino col familiare profumo del caffè e del dentifricio e dei minuti contati, per poi accompagnarci in questa stagione estiva col mieloso sentore delle magnolie e il superbo odore dei gelsomini che, chi ha la fortuna di sentire sul suo cammino, riempiono il cuore – fateci attenzione, ne vale la pena.
Ci prendono per mano il profumo terroso umido della pioggia, quello caldo della pelle abbronzata, quello meraviglioso del pane appena sfornato, quello polveroso delle pagine dei libri… profumi amici, ma ai quali troppo spesso non badiamo.
Vorrei dare al mondo il profumo della felicità, quello che regala gioia, che infonde coraggio e brucia le paure.

Claudia Scattolini / Fragrance Designer nei social:
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