Filippo Menegatti

Filippo Menegatti

Accompagnatore di Media Montagna, guida storica, istruttore di NW, istruttore di BLSD/Soccorritore ed esperto forestale. Sono molte le sfaccettature di Filippo Menegatti, 43 anni, ma una è la certezza: la montagna.

Nato ad Asiago, cresciuto a Foza, Filippo è conosciuto come “the Mountain Walker” e di escursioni, ambiente alpino e pecore di Foza ce ne parla in questa intervista.

the mountain walker

Sei “the mountain walker”, il camminatore montano. Cosa ti sussurrano queste montagne per essere percorse?
Mi dicono che vogliono essere rispettate come tali. Ho sempre sofferto vedere la gente andare in montagna e trattarla come un parco giochi senza assaporarne la vera natura che io, anche grazie a genitori e zii appassionati di alta quota, avevo già scoperto. Quindi mi sono chiesto: “Perché non provare a far amare alla gente quelle che sono le tante sfaccettature che un posto, come l’Altopiano di Asiago, può avere?”. Ho iniziato con amici, camminando e raccontando quello che avevo letto e imparato. E dagli amici sono passato a ospiti e clienti.

escursione

Di quale montagna stiamo parlando? Solo Altopiano dei Sette Comuni?
Ho iniziato con l’Altopiano, poi mi sono spostato verso il Grappa, l’Alto Friuli al confine con la Slovenia, e sono da qualche anno anche guida del Parco dello Stelvio.

stelle alpine

Cosa offri tu, oggi, e per quanto tempo all’anno?
Offro l’accompagnamento in montagna 365 giorni/l’anno, tutti i giorni. Cerco di far entrare la gente più in intimità con il territorio, permettere loro di conoscerne gli aspetti naturalistici e poi, visto che sono un appassionato di storia e, in particolare, di Grande Guerra, amo trasferire le conoscenze su quelle che sono state le tragiche pagine che hanno avuto, come sfondo, le nostre montagne.

Ortigara
cimitero Britannico Valmagnaboschi

Cosa preferisci delle montagne (flora, fauna, storia)?
Mi piace il fatto che ogni montagna abbia una sua storia: c’è quella dolce e facile che ha peculiarità floristiche, c’è la montagna simbolo della Grande Guerra. Mi piace la montagna perché in qualsiasi posto vai qualcosa trovi, ed è sempre diverso e sorprendente.

schegge bombe
alpini

Oltre ad essere una guida di montagna, so che sei un esperto di pastorizia. È grazie a te e con la collaborazione dell’Università di Padova che si è evitata l’estinzione della pecora di razza Foza. Ci racconti?
I miei nonni avevano una stalla e, come tutti i bambini, sono sempre stato appassionato di animali. Avevo sempre sentito parlare di questa pecora Foza che compariva nel gonfalone del Comune, ma di cui si sapeva gran poco. Uno zio pastore mi raccontava di amici che avevano qualche capo. Nel frattempo, mi sono iscritto al percorso di studi universitari in Scienze Forestali e, durante il corso di zootecnia montana, ho conosciuto il professor Pastore (nomen omen, ndr), che si occupava di allevamenti tipici alpini, in particolare ovini e caprini. Sapendo la mia provenienza dall’Altopiano, ha esordito così: “Lo sai, esisteva una razza di pecora Foza”, a cui ho ribattuto: “Esiste ancora”. Alla mia affermazione si è illuminato. L’ho messo, così, in contatto con mio zio che, a sua volta, gli ha fatto conoscere l’amico che aveva qualche capo. Abbiamo messo in piedi un progetto con l’Università di Padova e Veneto Agricoltura per cercare di salvaguardare la razza. I primi capi li ho comperati io dando vita al primo allevamento nella stalla dei miei nonni. Successivamente abbiamo coinvolto altri agricoltori, è intervenuto Veneto Agricoltura, ed è nato il progetto che ha fatto sì che anche gli ultimi capi venissero salvati e si ricominciasse a parlare della pecora di razza Foza.

pecore Foza

Quindi ti sei portato a casa le pecore e te le sei allevate…
In quasi 10 anni sono arrivato ad avere 50 capi.

Foza

Completa:
– il momento migliore della giornata e dell’anno in montagna, per te? Sicuramente il tramonto, nel tardo autunno, quando la montagna torna ad essere montagna e non più zona frequentata – non sempre nel migliore dei modi – da un turismo di massa.

tramonto

– Quale vetta sogni? Avevo iniziato l’esplorazione della zona del Nepal, arrivando al Campo Base Annapurna. Adesso mi piacerebbe andare nella zona dell’Everest.

nepal io, Kancha e porter

– La tua prima escursione? A 6 mesi i miei genitori, zaino in spalla, mi hanno portato sul Monte Ortigara, ma non ricordo, ovviamente, questa escursione. Le prime di cui ricordo sono le uscite, assieme a mio papà, nel bosco per recuperare legna.
– Cosa ti viene chiesto spesso durante le escursioni? Quali sono i vari aspetti naturalistici delle zone che si visitano, perché i boschi sono così disomogenei…

percorsi

– La domanda più assurda che ti è stata fatta durante un’escursione? Spesso i ragazzini mi chiedono come faccio ad andare in bagno. La mia risposta è “Scelgo un albero, e via!”.
– La prossima escursione? Il 12 ottobre porterò due bresciani appassionati di montagna sul Monte Zebio, sulle tracce dei combattimenti a cui hanno partecipato i loro avi.
– Passeggiate da solo o in compagnia: cosa preferisci? Mi piace tanto andare in giro da solo, ma il mio consiglio è quello di muoversi in montagna in compagnia, sia perché sollecita un livello di condivisione, sia perché non è un ambiente sicuro e facile come si pensa.

neve ciaspole

– La tua escursione del cuore? Monte Fior, con le corone di roccia. Probabilmente avrò imparato a camminare lì.

Monte Fior

Ci elenchi le buone pratiche per un’escursione da vivere in totale sicurezza e al meglio?
Informarsi sulle condizioni meteo prima di partire, pianificare l’escursione qualche giorno prima e non improvvisare mai, assicurarsi di avere sempre tutto il necessario (dall’acqua al kit di primo soccorso), non sottovalutare mai la facilità dell’escursione e la stagione: anche d’estate la montagna può presentare insidie, perché la temperatura può scendere velocemente. Lasciare sempre detto dove si va e andare in compagnia.

Filippo

Escursioni / natura / pulizia / sostenibilità. Che consigli basici puoi dare per lasciare il paesaggio come lo abbiamo trovato, o anche meglio?
Mi piace molto una frase di Mario Rigoni Stern che ho fatto mia “Siate leggeri nei vostri passi”. In pratica non si deve vedere dove uno è passato e tutto quello che si porta in escursione lo si deve riportare a casa. Una banalità: trovo spesso bucce di banana lasciate in giro. Non è così facilmente biodegradabile come si pensa e, soprattutto, non fa parte del contesto alpino.

montagna

Filippo… e il mare?
Il mare fino a pochi anni fa non lo apprezzavo molto, perché non ne avevo colto, ancora, i risvolti positivi. Adesso vado una settimana all’anno, sempre che ci sia una camminata da fare. L’ozio non fa per me.

Filippo Menegatti nei social:
https://www.facebook.com/FMtheMountainWalker/
https://www.instagram.com/the_mountain_walker/?hl=it

4 thoughts on “Filippo Menegatti

  1. Complimenti Filippo! Con la mia famiglia, ho avuto occasione di averti come guida, un paio di escursioni. Capace di coinvolgere adulti e bambini con i suoi racconti e nozioni! A presto…

  2. Grazie Filippo per l’impareggiabile conduzione della gita di Domenica scorsa.
    Ho apprezzato sia la professionalità che la passione.
    Mi hai consentito di realizzare un desiderio che avevo da anni,quello di salire sull’Ortigara..
    Ancora grazie e complimenti.
    Lino

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